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CIVITANOVA MARCHE

 

Civitanova Marche accogliente di natura

Civitanova day and night

La spiaggia di Civitanova

 

Civitanova è più bella (Max Giusti)

Civitanova immagini dal passato

 

 

LE MARCHE, le scoprirai all'infinito

 

Video spot Dustin Hoffman

Marche Region (English)

Le Marche Opera unica

 

Un po' di "CITANO' "

 

Civitanova Marche (Citanò in dialetto locale) fu fondata probabilmente intorno al VIII  secolo a.C. con il nome di Cluana dalla tribù italica dei Piceni, alla foce del fiume Chienti. I Romani la conquistarono nel 268 a.C., e, nel 50 d.C., fondarono un nuovo insediamento, Vicus Cluentensis  (l'attuale frazione di Civitanova Alta), su una collina vicino al mare. Durante l'invasione barbariche, l'antica Cluana venne distrutta dai Visigoti e gran parte della popolazione si rifugiò nel Vicus, che nel 1075 divenne libero Comune. Il territorio civitanovese fu sottoposto a vari domini che si avvicendarono nel tempo: la Chiesa, gli Aldonesi, i Da Varano da Camerino, i Malatesta da Rimini, i Visconti. Nel 1440, sotto Francesco Sforza, fu eretta una nuova linea di mura e una fortezza a protezione della porta ingresso del centro abitato. Nella zona del Porto continuò la costruzione di una fortezza a protezione dei commerci. L’inizio del secolo XVI fu segnato da lotte interne, scorrerie, incursioni turche e soprattutto la peste che decimò la popolazione. Nel 1551 la città fu ceduta da papa Giulio III al nobile romano Giuliano Cesarini. Nel 1673 il territorio divenne “Nobile Ducato” di Cesarini-Sforza (per il matrimonio di Livia Cesarini con Federico III Sforza) e segnò un periodo di rinascita e rinnovamento urbano. Tra il ‘600 e il ‘700 vennero costruite nuove strade, le nuove mura e la città si abbellì ampliando la piazza principale. Anche il Porto, pur con il costante timore di invasioni turche, visse un periodo di grande sviluppo. Civitanova aveva 6.057 abitanti nel 1782. Il 19 Febbraio 1797, con il Trattato di Tolentino, le terre in mano a Napoleone entrarono a far parte della Repubblica Francese. Furono questi gli ultimi anni del potere del Duca Francesco I Cesarini-Sforza che di fatto cessò nel 1808. La presenza di Napoleone e dei Napoleonidi portò vari cambiamenti nel territorio, non solo di ordine sociale, ma anche architettonico come alla metà del XIX secolo la bella Villa Eugenia, fatta costruire per l’Imperatrice Eugenia di Montijo de Guzman, moglie di Napoleone III. Furono anni di continui capovolgimenti, e nel 1828 Papa Leone XII concesse a Civitanova il titolo di “Città”, ma furono anche anni in cui la popolazione aumentava e il territorio si arricchiva di palazzi e chiese: intorno al 1850 venne edificata la Chiesa di San Pietro in Piazza XX Settembre, mentre è del 1862 la costruzione del Palazzo Sforza sui resti della fortezza medioevale (che divenne poi Sede Comunale nel 1920); si costruì la linea ferroviaria Ancona – san Benedetto del Tronto; nel 1867 si costruì il Palazzo dell’attuale Delegazione e nel 1872 si inaugurò il Teatro Comunale “Annibale Caro”. L’industriosità della gente, la felice posizione riguardo le strade, i mezzi di comunicazione e il mare caratterizzarono e favorirono l’espandersi dei commerci, con una forte intensificazione della pesca e un notevole sviluppo economico: è del 1889 l’impianto della Fabbrica di Bottiglie del Marchese Ciccolini (chiamata la “Vetreria”), cui seguirono fornaci di mattoni e gesso, i Pastifici Cingoli (1900) e Leonfanti, la Fabbrica di Biciclette Jenis (1904), il Consorzio Agrario (1904), il Mulino detto “Americano” (1907) e l’Officina Meccanica di Adriano Cecchetti (1892 – 1994). Con gli anni crebbero le esigenze del Porto e proporzionalmente gli screzi tra le due comunità che sfociarono nel 1913 nella loro scissione: Civitanova (Alta) e Portocivitanova. E’ poi del 1938 la loro fusione nuovamente in un unico Comune denominato Civitanova Marche.  Conobbe i bombardamenti nel 1943 – 1944 e fu liberata dalle Truppe Polacche dell’Armata Alleata il 30 Giugno del 1944. Nel dopoguerra la città continuò sulla via dello sviluppo economico,  industriale e commerciale, divenendo la capitale del distretto marchigiano della calzatura. Oggi conta una popolazione di circa 40.000 abitanti.

Monumenti

Il centro costiero di Portocivitanova vanta l’imponente Palazzo Cesarini Sforza eretto nel 1862 su una primitiva costruzione del sec. XIV ed oggi sede del Comune. Davanti al palazzo si apre la splendida piazza XX Settembre, che prese questo nome nel 1891, per ricordare la presa di Porta Pia, abbandonando quello di Largo Scalo. Al termine della stessa, i giardini pubblici, nel cui interno si trova la fontana che in origine abbelliva la piazza. Oltre i giardini le palazzine del Lido Cluana in stile liberty, così come la pescheria da poco restaurata. Sul lungomare sud si incontra il monumento ai Caduti inaugurato nel 1970, opera dello scultore torinese Giovanni Masoero. Lungo il viale Vittorio Veneto dove sorge l’ex Casa del Balilla, oggi sede della Biblioteca Comunale e del Teatro “E.Cecchetti”. Il progetto fu redatto nel 1933 dall’architetto Adalberto Libera, uno dei massimi esponenti del razionalismo italiano, pioniere dell’architettura moderna. Nel quartiere San Marone troviamo l’omonima Chiesa di impianto romanico, eretta sul luogo del martirio del Santo Patrono, primo martire del Piceno.

Sul colle sorge Civitanova Alta rimasta inalterata nel suo impianto medioevale. Incontriamo per prime le mura castellane del sec. XIV, con le quattro porte S. Paolo, Girone, Mercato e S. Angelo meglio conosciuta con il nome di Porta Marina con il caratteristico cipresso nato dentro la fascia merlata. Sulla piazza principale il Palazzo della Delegazione, del 1867, realizzato su progetto dell’ing. Guglielmo Prosperi di Macerata. Al suo interno opere del pittore Ulisse Ribustini (XIX-XX sec.) e una lapide romana del III sec. d.C. relativa al Cluentensis Vicus. Il palazzo è sede dell’Archivio Storico Comunale. Vicino sorge la chiesa di S. Paolo Apostolo del XVII sec., che sorge sull’antica Collegiata. All’interno una fonte battesimale del 1423, una Natività di Maria del pittore Andrea Briotti (1561) e una Crocifissione di Durante Nobili da Caldarola (1508-1578). Poco distante la Chiesa di S. Agostino del XIV sec. e sulla stessa via il Teatro Annibal Caro, che conserva il portale del 1480 appartenuto al palazzo Santucci, edificato nel 1872 su progetto dell’ing. Guglielmo Prosperi ed inaugurato dal famoso ballerino civitanovese Enrico Cecchetti, maestro di danza nel mondo. Sempre sulla piazza principale il Palazzo Ducale Cesarini Sforza del sec. XVI, che al suo interno ha gli affreschi di Pellegrino Tibaldi. Poi la chiesa più antica, quella di S. Francesco, che risale al sec. XIV con un pregevole portale romanico e la torre campanaria attribuita all’artista veneto Marino Cedrini. Numerosi i palazzi gentilizi con ricchi portali: Palazzo Sabatucci, Palazzo Ricci, Palazzo Centofiorini e la casa del poeta Annibal Caro, sede della Pinacoteca Comunale “M.Moretti”, e quella del ballerino Enrico Cecchetti. Da vedere la storica stazione del tram (1900), in stile liberty, con decorazioni in ceramica policroma. Da visitare sia il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, che il Museo Storico del Trotto, unico nel suo genere, sia in Italia che in Europa.